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martedì 23 settembre 2014

PETIZIONE! La fecondazione eterologa in Parlamento: tuteliamo i diritti del nascituro

Ciao.
Come sicuramente sai, dopa la sentenza della Corte Costituzionale dello scorso 9 aprile che ha dichiarato incostituzionale la legge 40, in questo momento in Italia vige la più totale anarchia in tema di fecondazione eterologa.
Questa pratica, a prescindere dalla legge che la regolamenta, sottendeenormi problemi di carattere etico e giuridico, soprattutto riguardo il destino degli embrioni in eccesso e la violazione del diritto del nascituro a poter contare su due figure genitoriali il più possibile certe e determinate.
Dato che la Corte ha dichiarato incostituzionale il divieto di fecondazione eterologa, il Parlamento ora deve necessariamente legiferare in questo senso, per porre fine all'attuale Far West.
Con questa petizione (http://www.citizengo.org/it/11591-eterologa-prima-i-diritti-del-nascituro), chiediamo a deputati e senatori di inserire nella futura legge sull'eterologa alcuni punti fermi, a nostro avviso imprescindibili per tutelare (per quanto possibile) i diritti del nascituro. Nello specifico, chiediamo che siano previste:
1- La tracciabilità dei donatori e la loro iscrizione in un registro unico nazionale, così da garantire il diritto del nascituro, qualora lo desiderasse, di conoscere l'identità dei propri genitori biologici. L'anonimato dei donatori di ovuli e spermatozoi rappresenta una prassi che annulla qualunqueresponsabilità da parte di questi ultimi e condanna l'individuo nato da fecondazione eterologa a non poter mai risalire alla propria origine biologica
2- L'impossibilità, da parte dei genitori o di chiunque altro, di determinare le caratteristiche fenotipiche e somatiche del nascituro (incluso il color della pelle), per evitare derive razziste ed eugenetiche di questa pratica. Questo punto serve anche a ribadire che un figlio non è una merce, che si ordina secondo le caratteristiche desiderate, ma una persona che deve essere accolta a prescindere da esse.
3- L'impossibilità di acquistare o vendere gameti ed embrioni e il divieto di ricorrere a fecondazione eterologa a pagamento all'estero. Il commercio di gameti, così come l'agghiacciante pratica della "maternità surrogata", rappresentano prassi profondamente lesive della dignità del nascituro e della madre (nel caso della surrogazione) e, ancora una volta, aprono a pericolose tendenze eugenetiche. Se si desidera avere un figlio tramite fecondazione eterologa, quanto meno non può essere possibile scegliere i donatori dei gameti in base ai propri desideri o a seconda dei caratteri (colore degli occhi, altezza, quoziente intellettivo) dei donatori stessi.
La legge italiana non può vietare l'eterologa, e su questa sentenza della Corte non si può far altro che protestare (come tra l'altro accaduto con una petizione di CitizenGO dello scorso aprile, con oltre 20.000 messaggi inviati ai giudici costituzionali). Ora si tratta di chiedere al parlamento, per lo meno, di mettere insieme la miglior legge possibile, tenendo presente appunto che il divieto assoluto di eterologa non è praticabile.
Questa legge deve ribadire, grazie agli aspetti elencati sopra, che un figlio non è un oggetto, che un bambino non si sceglie come un cucciolo, che prima del tanto osannato "diritto" ad avere un figlio, ci sono i diritti del figlio, a godere di una genitorialità responsabile e ad essere rispettato nella sua dignità di persona umana. Durante la procedura di fecondazione eterologa, tra la coppia che decide di farvi ricorso e il nascituro, è certamente quest'ultimo a rappresentare la persona più debole, che quindi deve essere tutelata e difesa in prima battuta dalle leggi.
L'attuale vuoto legislativo in tema di fecondazione eterologa sta causando il proliferare di pratiche inaccettabili. Ti invito a unirti a noi nel chiedere al Parlamento alcune garanzie a tutela del nascituro, firmando la seguente petizione:
Dopo aver firmato, come sempre ti chiedo di condividere questa campagna di raccolta firme con i tuoi contatti. Puoi farlo su Facebook, Twitter e Gmail (attraverso la pagina che visualizzerai dopo la firma), oppure inoltrando direttamente questo mio messaggio e inviandolo via email a chi desideri.
Grazie davvero del tuo impegno nelle nostre iniziative.
A presto,
Matteo Cattaneo e tutto il team di CitizenGO

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